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«Che c’è tra noi e te?»

Commento alla pericope evangelica della quinta Domenica di Matteo. (Matteo 8, 28-9, 1)
Dal Commento al Vangelo secondo Matteo del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

28. In quel tempo Gesù venne nel paese dei Ghergheseni e, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro due indemoniati così pericolosi che nessuno poteva più passare per quella via. Mentre gli uomini nella barca si stavano ancora chiedendo che tipo di uomo fosse costui al quale persino i venti e il mare obbedivano, i demoni vennero a proclamare la risposta. Giacché Marco e Luca parlano di un uomo che era posseduto da una legione di demoni (Mc 5, 9, Lc. 8, 27), puoi comprendere che quest’unico uomo era uno dei due menzionati da Matteo, evidentemente, il più famoso di il due. Gesù venne da solo verso di loro, poiché nessuno osava portarli a lui, tanto erano feroci. Dimoravano tra le tombe perché i demoni desiderano ispirare la credenza che le anime di coloro che sono morti diventino esse stesse demoni. Nessuno creda questo: perché quando l’anima si allontana dall’uomo, non va errando per la terra. Poiché le anime dei giusti sono nelle mani di Dio (Sap 3, 1), e anche le anime dei peccatori sono portate via, come fu dell’anima del ricco di Lazzaro.

29. Ed ecco, dicevano gridando: «Che c’è tra noi e te, Gesù, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?» Ecco, lo proclamano Figlio di Dio, ma prima dichiarano la loro inimicizia. I demoni considerano tormento impedire di nuocere agli uomini. Intendi le parole dei demoni: prima del tempo, per significare che pensavano che Cristo, non sopportando la loro grande malvagità, non avrebbe aspettato il tempo della loro punizione. Ma non è così; ai demoni è permesso di contendere con noi fino alla fine del mondo.

30-31. A una certa da loro c’era a pascolare un grande branco di porci e i demoni lo supplicarono dicendo: «Se ci cacci, mandaci in quel branco di porci!» Egli disse loro: «Andate!» Ed essi uscirono e andarono nel branco dei porci. I demoni lo chiesero per poter annegare i maiali, e così i proprietari sarebbero stati addolorati e non avrebbero accolto Cristo. Cristo concesse ai demoni la loro richiesta per mostrare quanto è grande la loro amarezza verso gli uomini, e che, se essi ne avessero il potere e non fossero impediti come sono da Dio, farebbero a noi cose ben peggiori di quelle fatte ai porci. Perché Dio protegge coloro che sono posseduti dai demoni in modo che non si tolgano la vita.

32-34. Ed ecco tutto il branco dei porci si precipitò dal dirupo nel mare ed essi morirono nelle acque. Allora i mandriani fuggirono, andarono in città e annunciarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, avendolo visto, lo supplicarono che andasse via dai loro confini. Gli abitanti della città pregarono Gesù di andarsene perché erano addolorati e pensavano che in seguito avrebbero sofferto qualcosa di peggio. Tu, o lettore, impara che dove c’è la vita dei porci, non è Cristo che abita lì, ma i demoni.

1-2. Salito sulla barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli condussero un paralitico, disteso su un letto. “La sua città” significa Cafarnao, perché era lì che abitava. Nacque a Betlemme, crebbe a Nazaret e visse a lungo a Cafarnao.


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