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Category Archives: Letture domenicali e festive

Sulla parabola del figlio prodigo

di San Giovanni Crisostomo

Vi erano due fratelli, ai quali il padre divise le sue sostanze. Dei due uno rimase in casa, l’altro invece divorò quanto a lui assegnato continuando a vivere in terra straniera per non subire l’onta della miseria. Vi ricordo questa parabola per farvi toccare con mano che per quelli che lo vogliono v’è remissione anche se hanno peccato dopo il battesimo. Non ve ne parlo per spingervi al disimpegno ma perché non siate vittime di una tentazione che provoca danni ancora più gravi della stessa scioperataggine, cioè della disperazione. (altro…)

Il cieco di Gerico

Commento alla pericope evangelica della quattordicesima Domenica di Luca. (Lc 18, 35-43)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

35-43. E avvenne che, mentre Gesù si avvicinava a Gerico, c’era un cieco seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la folla, chiedeva cosa fosse. Gli dissero: «Passa Gesù il Nazareno!» Egli gridò e disse: «Gesù, figlio di David, abbi pietà di me!» Quelli che andavano avanti, lo sgridavano per farlo tacere ma egli molto più gridava: «Figlio di David, abbi pietà di me!» Gesù si fermò e comandò che gli fosse portato. Quando quello fu vicino, gli chiese: «Cosa vuoi che ti faccia?» Egli allora disse: «Signore, che torni a vedere!» Gesù gli disse: «Torna a vedere! La tua fede ti ha salvato». E subito tornò a vedere e lo seguiva glorificando Dio. E tutta la folla che aveva visto, diede lode a Dio.

Il Signore compì questo miracolo lungo la strada del cieco, affinché anche il suo passaggio su una strada fruttasse un insegnamento proficuo per i suoi discepoli e per noi: che cioè dobbiamo fare in ogni cosa, in ogni tempo e in ogni luogo ciò che è utile e utile. non restare mai inattivi. Il cieco credeva che Gesù fosse il Messia atteso; essendo cresciuto tra i Giudei, è certo che sapeesse che il Cristo sarebbe stato della stirpe di Davide. Per questo grida a gran voce: Figlio di David, abbi pietà di me. Le sue parole “Abbi pietà di me” dimostrano che comprendeva che Gesù era divino e non semplicemente un uomo. Meraviglia la sua strenua confessione: pur rimproverato da molti, non tacque, ma gridò più forte, spinto dallo zelo ardente che era in lui. Perciò Gesù lo chiamò come uno veramente degno di avvicinarsi a Lui e gli chiese: Che cosa vuoi che ti faccia? Egli pose la domanda non perché ignorasse ciò che voleva il cieco, ma per non far apparire agli altri presenti che il Signore avesse dato qualcosa di diverso da ciò che l’uomo voleva. Altrimenti, alcuni avrebbero potuto dire che il Signore, in una vanagloriosa dimostrazione di potere, guarì la cecità dell’uomo mentre l’uomo stava solo chiedendo l’elemosina.(1) L’invidia avrebbe potuto benissimo ispirare alcuni a calunniare il Signore con una stoltezza come questa. Allora il Signore chiese al cieco che cosa volesse e, quando sentì che voleva la vista, gliela diede. Guarda l’assenza di vanagloria: il Signore dice: “La tua fede ti ha salvato. Poiché hai creduto con fede che io sono il Figlio di David, il Cristo, che ora è rivelato, e hai mostrato un tale zelo da non non tacere nemmeno se rimproverato.” Da questo possiamo imparare che quando chiediamo con fede, Dio non ci dà qualcosa di diverso da quello che chiediamo, ma proprio la stessa cosa. Quando però chiediamo una cosa e ne riceviamo un’altra, è chiaro che o non abbiamo fatto una buona richiesta oppure non l’abbiamo chiesto con fede. Vedi anche la potenza del Signore: “Torna a vedere”. Quale dei profeti ha mai guarito in questo modo, con tale potenza? La sua voce, procedendo da Colui che è la vera Luce, si fece luce per il cieco. Vedi anche la gratitudine dell’uomo guarito: seguì Gesù, glorificando Dio e facendo fare lo stesso agli altri.

1. La parola greca eleos, “misericordia”, è comunemente usata anche per significare “elemosina”, cioè misericordia mostrata ai poveri.

La guarigione dei dieci lebbrosi

Commento alla pericope evangelica della dodicesima Domenica di Luca.(Lc 17, 12-19)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

11-19. E avvenne che, mentre andava a Gerusalemme, passò in mezzo alla Samaria e alla Galilea. Entrato in un villaggio, gli vennero incontro dieci uomini, lebbrosi, che si fermarono a distanza e ad alta voce dissero: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!» Appena li vide, disse loro: «Andate a mostratevi ai sacerdoti». E mentre quelli andavano, furono purificati. Uno di loro, appena si vide guarito, tornò indietro glorificando Dio a gran voce e si gettò faccia a terra ai suoi piedi per ringraziarlo. Era un Samaritano. Gesù allora disse: «Non furono purificati in dieci? Gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse a dar gloria a Dio se non questo straniero?» E gli disse: «Alzati e va’: la tua fede ti ha salvato». (altro…)

Il Verbo si fece carne

Omelia di San Giovanni di Kronstadt sulla Natività di Cristo

Il Verbo si fece carne: ovvero, il Figlio di Dio, coeterno a Dio Padre e al Santo Spirito, si fece uomo, incarnandosi dallo Spirito Santo e della Vergine Maria. O mistero mirabile, tremendo e salvifico! Colui che era senza inizio assunse un inizio secondo l’umanità; colui che è senza carne si è incarnato. Dio si è fatto uomo, senza smettere di essere Dio. L’Inaccessibile divenne accessibile a tutti, sotto l’aspetto di un umile servo. Perché e per quale ragione c’è stata una tale condiscendenza da parte del Creatore verso le Sue creature colpevoli, verso l’umanità che, con un atto di propria volontà, si era allontanata da Dio, suo Creatore? (altro…)

Il buon samaritano

Commento alla pericope evangelica dell’ottava Domenica di Luca. (Luca 10, 25-37)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

25-28. Ed ecco, un dottore della Legge, volendo metterlo alla prova, si alzò e disse a Gesù: «Maestro, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» Gesù allora gli disse: «Che c’è scritto nella Legge? Come leggi?» Egli rispose e disse: «Ama il Signore, Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso». Gesù gli disse: «Hai risposto esatto; fa’ questo e vivrai».

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La figlia di Giairo e l’emorroissa

Commento alla pericope evangelica della settima Domenica di Luca. (Luca 8, 41-56)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

40-44. E avvenne che, quando Gesù fu restituito, la folla lo accolse con gioia, perché tutti lo aspettavano. Ed ecco che In quel tempo venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga. Gettatosi ai piedi di Gesù, lo supplicava di entrare nella sua casa, perché la sua unigenita figlia, di dodici anni circa, stava morendo. Mentre andava, la folla lo soffocava. Una donna che da dodici anni aveva flusso di sangue e che aveva speso tutto il patrimonio coi medici – non poté essere guarita – gli si avvicinò alle spalle, toccò l’orlo del suo mantello e subito stagnò il flusso di sangue. (altro…)

Il ricco e Lazzaro

Commento alla pericope evangelica della quinta Domenica di Luca. (Luca 8, 27-39)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

19-22. C’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e bisso e ogni giorno faceva splendide feste. Un povero, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, e desiderava sfamarsi con quanto cadeva dalla tavola del ricco: ma solo i cani venivano a leccargli le ferite. Avvenne poi che il povero morì e fu portato dagli angeli nel grembo di Abramo. Morì anche il ricco, e fu sepolto.
Queste parole seguono da vicino quanto detto prima. Perché il Signore per primo insegnò, sopra [Lc. 16,1-13], riguardo al modo in cui dobbiamo essere buoni amministratori delle ricchezze, ora aggiunge opportunamente questa parabola che insegna la stessa cosa attraverso l’esempio del ricco. Questa è una parabola e non, come alcuni hanno scioccamente immaginato, qualcosa di realmente accaduto. (altro…)

L’indemoniato gadareno

Commento alla pericope evangelica della sesta Domenica di Luca. (Luca 8, 27-39)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

26-33. E giunsero nella regione dei Gadareni e dalla città gli venne incontro un uomo che aveva demoni. Da molto tempo non portava vestito, né abitava in casa ma nei sepolcri. Quando vide Gesù, si prostrò davanti a lui urlando e a gran voce disse: «Che c’è tra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti prego, non tormentarmi!» (altro…)

La parabola del Seminatore

Commento alla pericope evangelica della quarta Domenica di Luca. (Luca 8, 5-15)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

4-10. E quando molte persone si radunarono e venivano a lui da ogni città, egli parlò con una parabola: «Uscì il seminatore a seminare i suoi semi. Mentre seminava, uno cadde lungo la strada (altro…)

Il figlio della vedova

Commento alla pericope evangelica della terza Domenica di Luca. (Lc 6, 31-36)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

7, 11-16. E avvenne il giorno dopo che egli andò in una città chiamata Naìm e andavano insieme a lui i suoi discepoli e molta folla. Come si avvicinò alla porta della città, ecco che veniva condotto un morto, figlio unigenito di sua madre, ed essa era vedova. (altro…)

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