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Il miracolo dei cinque pani e dei due pesci

Commento alla pericope evangelica dell’ottava Domenica di Matteo. (Matteo 14, 14-22)
Dal Commento al Vangelo secondo Matteo del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

13-14. E quando il popolo lo ebbe saputo, lo seguì a piedi fuori dalle città. Gesù vide una gran moltitudine, e fu mosso a compassione verso di loro, e sanò gli infermi tra loro. La moltitudine mostra la propria fede correndo da Gesù proprio mentre egli se ne va, per cui riceve la guarigione come ricompensa della fede. Anche il fatto di seguirlo a piedi e senza alcuna provvista è segno di fede.

15-16. E, facendosi sera, i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: «il luogo è deserto, e l’ora è già passata; licenzia la folla, perché vadano per i villaggi e si comperino da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare». I discepoli sono compassionevoli e preoccupati per la moltitudine, non volendo che rimangano senza cibo. Che cosa fa, allora, il Salvatore? Date loro da mangiare, dice, non perché ignorasse l’estrema povertà degli apostoli, tutt’altro, ma perché, quando essi dissero: «Non abbiamo», si capisse che Egli si accingeva ad operare miracoli per necessità e non per vanagloria.

17-19. Ed essi gli dissero: «Noi non abbiamo qui se non cinque pani, e due pesci». Ed egli disse: «Recatemeli qua». E comandò alla folla di sdraiarsi sull’erba; poi prese i cinque pani, e i due pesci; e levati gli occhi al cielo, fece la benedizione «Portami qui i pani. Anche se è sera, io che ho creato le ore sono qui. Anche se il luogo è deserto, sono io che do il cibo a ogni carne». Impariamo da questo a spendere nell’ospitalità anche il poco che abbiamo, così come gli apostoli diedero alle folle quel poco che avevano. Come quel poco è stato moltiplicato, così anche il tuo poco sarà moltiplicato. Egli invita la moltitudine a sedersi sull’erba, insegnando la frugalità, affinché anche tu, o lettore, non ti rilassi su costosi letti e divani. Alza gli occhi al cielo e benedice i pani, quasi a confermare che non è contrario a Dio ma che è venuto dal Padre e dal cielo, e anche per insegnarci a rendere grazie quando iniziamo un pasto, e solo allora a mangiare.

19-21. E, spezzati i pani, li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. E tutti mangiarono, e furono saziati; poi i discepoli levarono l’avanzo dei pezzi, dodici cesti pieni. Coloro che avevano mangiato erano intorno a cinquemila uomini, oltre alle donne ed i fanciulli. Dona i pani ai discepoli perché conservino sempre nella loro memoria il miracolo e non lo facciano svanire dalla loro mente, anche se in realtà l’hanno subito dimenticato. C’era del cibo avanzato per non pensare che Egli avesse compiuto il miracolo solo in apparenza. C’erano dodici ceste perché anche Giuda ne portasse una e così, ricordando il miracolo, non precipitasse nel tradimento. Ed Egli moltiplica sia i pani che i pesci per mostrare che Egli è il Creatore della terra e del mare, e il Datore di ciò che mangiamo ogni giorno che è moltiplicato da Lui. Fece il miracolo in un luogo deserto, perché nessuno pensasse che aveva comprato i pani in un paese vicino e li avesse distribuiti alla moltitudine, perché il luogo era deserto. Questa è la spiegazione del racconto letterale.

Ma nel suo senso spirituale, impara che quando Erode, che rappresenta la mente carnale e superficiale degli ebrei (poiché “Erode” significa “carnale” e “simile alla pelle”), tagliò la testa di Giovanni che era il capo e il primo dei profeti, si manifestò il fatto che Erode respingeva coloro che profetizzavano di Cristo. Allora Gesù si ritirò in un luogo deserto, presso le nazioni che erano desolate senza Dio, e guarì i malati nell’anima e poi li sfamò. Se non avesse perdonato i nostri peccati e non avesse guarito le nostre malattie con il battesimo, non avrebbe potuto nutrirci donandoci i misteri immacolati, perché nessuno partecipa alla santa comunione se prima non è stato battezzato. I cinquemila sono coloro che sono malati nei loro cinque sensi e che sono guariti dai cinque pani. Poiché i cinque sensi erano malati, ci sono tanti cataplasmi quante sono le ferite. I due pesci sono le parole dei pescatori. Il primo pesce è il Vangelo e l’altro le epistole. Alcuni hanno interpretato i cinque pani per significare il Pentateuco di Mosè: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Dodici ceste furono sollevate e portate dagli apostoli; poiché tutto ciò che noi, la moltitudine, non siamo in grado di mangiare, cioè di capire, gli apostoli portarono e trattennero, cioè accettarono e capirono. “Senza contare donne e bambini”: ciò significa, allegoricamente, che un uomo, una donna o un bambino cristiano non deve in alcun modo essere infantile, femmineo o poco virile.

22. Subito dopo, Gesù ordinò ai suoi discepoli a montare sulla barca, ed a passare innanzi a lui all’altra riva, mentre egli licenziava la folla. Usando la parola “ordinò”, Matteo suggerisce quanto fossero inseparabili i discepoli da Gesù, perché volevano stare con Lui in ogni momento. Egli manda via le moltitudini, non volendo attirarle dietro a sé, per timore che sembri vantarsi del suo potere.


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