Obbedienza e libertà

† di Sua Eminenza, il Metropolita Cipriano di Oropos e Filì
(1935-2013)

Il Metropolita Cipriano di Oropòs e Filì (+2013)

I Santi Padri ci insegnano che l’autentica libertà umana è la libertà in Cristo.
Ma come si ottiene tale libertà? Quando l’uomo, mediante la sottomissione a Cristo, si libera dal proprio “Io” peccaminoso e malato; quando si pone all’obbedienza al Suo dolce giogo.
Nella vita monastica, questa obbedienza, dal punto di vista della libertà carismatica, è stata esaminata abbastanza approfonditamente e in un quadro molto più ampio della più ristretta nozione di obbedienza a un Anziano. (altro…)

Catechesi sulla Pentecoste

di San Teodoro Studita

Icona della Pentecoste

Per la grazia dello Santo Spirito, ci è stato concesso di celebrare la Santa Pentecoste, la discesa del Santo Spirito. Gesù Cristo aveva detto di questa discesa: Tuttavia vi dico la verità: «È bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore, cioè il Santo Spirito; ma se me ne vado, ve lo manderò. Ma quando verrà lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera.» (Gv 16,7-13). Questa, la Sua promessa e il suo beneficio, è così grande che non possiamo nemmeno comprenderla: perché il Signore ha promesso di mandare non un angelo, non un uomo, ma lo stesso Santo Spirito. (altro…)

Messaggio Pasquale per il 2024

“Giungere alla gloriosa e santissima Risurrezione,
la mistica Pasqua, per la quale Adamo è ritornato al paradiso.”
(Stichirà del Vespro, Giovedì della terza sett. dei Digiuni)

 

Amati Padri e Fratelli nel Signore Risorto, (altro…)

«Sia di me secondo la tua parola»

Riflessioni sull’Annunciazione di p. Georgij Florovskij

«Oggi è il principio della nostra salvezza e la manifestazione dell’eterno mistero: Il Figlio di Dio diviene Figlio della Vergine e Gabriele annunzia la grazia. Con lui gridiamo alla Deipara: Rallegrati o piena di grazia, il Signore è con te.»

Ancora una volta, l’Annunciazione è “il principio la nostra salvezza e la manifestazione dell’eterno mistero: Il Figlio di Dio diviene Figlio della Vergine e Gabriele annunzia la grazia. Con lui gridiamo alla Deipara: Rallegrati o piena di grazia” (Tropario della Festa dell’Annunciazione) . La volontà divina è stata dichiarata e proclamata dall’arcangelo. Ma la Vergine non rimase in silenzio. Lei ha risposto alla chiamata divina, ha risposto con umiltà e fede. «Ecco la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua parola». La volontà divina viene accettata e riceve risposta. E questa risposta umana è molto rilevante a questo punto. L’obbedienza di Maria controbilancia la disobbedienza di Eva. In questo senso la Vergine Maria è la Seconda Eva, come suo Figlio è il Secondo Adamo. (altro…)

«Figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati»

Commento alla pericope evangelica della seconda Domenica di Quaresima. (Mc 2, 1-12))
Dal Commento al Vangelo secondo Marco del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

1-5. Dopo alcuni giorni Gesù entrò a Cafarnao e dopo giorni si udì che era in casa. E si radunarono così tanti che non c’era spazio neppure davanti alla porta, ed egli diceva loro la parola. Vengono a portargli un paralitico, sorretto da quattro. E non potendo portarglielo innanzi a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatto un buco, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, dice al paralitico: «Figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati». (altro…)

Omelia per la domenica del perdono

di San Tikhon di Mosca

Quella di oggi si chiama “Domenica del perdono”. Ha ricevuto questo nome dalla pia consuetudine cristiana ortodossa di chiedersi vicendevolmente perdono durante i Vespri per ogni scortesia e torto. Lo facciamo perché nel prossimo digiuno ci avvicineremo al sacramento della Penitenza e chiederemo al Signore il perdono dei nostri peccati, perdono che ci sarà concesso solo se noi stessi ci perdoniamo a vicenda. “Se voi perdonate agli uomini i loro debiti, anche il Padre vostro celeste perdonerà a voi. Ma se non perdonate agli uomini i loro peccati, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri debiti.” (Matteo 6, 14-15) (altro…)

Sulla nostra coscienza

Omelia di San Giovanni di Kronstadt per la Domenica del Giudizio Universale

Amati nel Signore, fratelli e sorelle miei! Oggi abbiamo letto nel Vangelo di Matteo le parole di nostro Signore Gesù Cristo riguardo alla Sua seconda, gloriosa e terribile venuta sulla terra; leggiamo di come Egli siederà sul trono della Sua gloria per giudicare il mondo, e di come tutte le nazioni saranno riunite davanti a Lui, tutti, quelli la cui vita è trascorsa, quelli che ora vivono e quelli che devono ancora nascere. Ed Egli li separerà gli uni dagli altri, come il pastore divide le sue pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra, ma i capri alla sinistra. (altro…)

Sulla parabola del figlio prodigo

di San Giovanni Crisostomo

Vi erano due fratelli, ai quali il padre divise le sue sostanze. Dei due uno rimase in casa, l’altro invece divorò quanto a lui assegnato continuando a vivere in terra straniera per non subire l’onta della miseria. Vi ricordo questa parabola per farvi toccare con mano che per quelli che lo vogliono v’è remissione anche se hanno peccato dopo il battesimo. Non ve ne parlo per spingervi al disimpegno ma perché non siate vittime di una tentazione che provoca danni ancora più gravi della stessa scioperataggine, cioè della disperazione. (altro…)

Il cieco di Gerico

Commento alla pericope evangelica della quattordicesima Domenica di Luca. (Lc 18, 35-43)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

35-43. E avvenne che, mentre Gesù si avvicinava a Gerico, c’era un cieco seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la folla, chiedeva cosa fosse. Gli dissero: «Passa Gesù il Nazareno!» Egli gridò e disse: «Gesù, figlio di David, abbi pietà di me!» Quelli che andavano avanti, lo sgridavano per farlo tacere ma egli molto più gridava: «Figlio di David, abbi pietà di me!» Gesù si fermò e comandò che gli fosse portato. Quando quello fu vicino, gli chiese: «Cosa vuoi che ti faccia?» Egli allora disse: «Signore, che torni a vedere!» Gesù gli disse: «Torna a vedere! La tua fede ti ha salvato». E subito tornò a vedere e lo seguiva glorificando Dio. E tutta la folla che aveva visto, diede lode a Dio.

Il Signore compì questo miracolo lungo la strada del cieco, affinché anche il suo passaggio su una strada fruttasse un insegnamento proficuo per i suoi discepoli e per noi: che cioè dobbiamo fare in ogni cosa, in ogni tempo e in ogni luogo ciò che è utile e utile. non restare mai inattivi. Il cieco credeva che Gesù fosse il Messia atteso; essendo cresciuto tra i Giudei, è certo che sapeesse che il Cristo sarebbe stato della stirpe di Davide. Per questo grida a gran voce: Figlio di David, abbi pietà di me. Le sue parole “Abbi pietà di me” dimostrano che comprendeva che Gesù era divino e non semplicemente un uomo. Meraviglia la sua strenua confessione: pur rimproverato da molti, non tacque, ma gridò più forte, spinto dallo zelo ardente che era in lui. Perciò Gesù lo chiamò come uno veramente degno di avvicinarsi a Lui e gli chiese: Che cosa vuoi che ti faccia? Egli pose la domanda non perché ignorasse ciò che voleva il cieco, ma per non far apparire agli altri presenti che il Signore avesse dato qualcosa di diverso da ciò che l’uomo voleva. Altrimenti, alcuni avrebbero potuto dire che il Signore, in una vanagloriosa dimostrazione di potere, guarì la cecità dell’uomo mentre l’uomo stava solo chiedendo l’elemosina.(1) L’invidia avrebbe potuto benissimo ispirare alcuni a calunniare il Signore con una stoltezza come questa. Allora il Signore chiese al cieco che cosa volesse e, quando sentì che voleva la vista, gliela diede. Guarda l’assenza di vanagloria: il Signore dice: “La tua fede ti ha salvato. Poiché hai creduto con fede che io sono il Figlio di David, il Cristo, che ora è rivelato, e hai mostrato un tale zelo da non non tacere nemmeno se rimproverato.” Da questo possiamo imparare che quando chiediamo con fede, Dio non ci dà qualcosa di diverso da quello che chiediamo, ma proprio la stessa cosa. Quando però chiediamo una cosa e ne riceviamo un’altra, è chiaro che o non abbiamo fatto una buona richiesta oppure non l’abbiamo chiesto con fede. Vedi anche la potenza del Signore: “Torna a vedere”. Quale dei profeti ha mai guarito in questo modo, con tale potenza? La sua voce, procedendo da Colui che è la vera Luce, si fece luce per il cieco. Vedi anche la gratitudine dell’uomo guarito: seguì Gesù, glorificando Dio e facendo fare lo stesso agli altri.

1. La parola greca eleos, “misericordia”, è comunemente usata anche per significare “elemosina”, cioè misericordia mostrata ai poveri.

La guarigione dei dieci lebbrosi

Commento alla pericope evangelica della dodicesima Domenica di Luca.(Lc 17, 12-19)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

11-19. E avvenne che, mentre andava a Gerusalemme, passò in mezzo alla Samaria e alla Galilea. Entrato in un villaggio, gli vennero incontro dieci uomini, lebbrosi, che si fermarono a distanza e ad alta voce dissero: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!» Appena li vide, disse loro: «Andate a mostratevi ai sacerdoti». E mentre quelli andavano, furono purificati. Uno di loro, appena si vide guarito, tornò indietro glorificando Dio a gran voce e si gettò faccia a terra ai suoi piedi per ringraziarlo. Era un Samaritano. Gesù allora disse: «Non furono purificati in dieci? Gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse a dar gloria a Dio se non questo straniero?» E gli disse: «Alzati e va’: la tua fede ti ha salvato». (altro…)

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