Il cieco nato

Omelia di San Giovanni di Kronstadt 

Oggi, amati fratelli, è stato letto il Vangelo di Giovanni sulla guarigione di un uomo cieco dalla nascita da parte di Gesù Cristo: avete ascoltato questa storia divina. Il Signore, la Luce del mondo, compì tale grande miracolo in questo modo: sputando per terra, fece dell’argilla con lo sputo, cioè una soluzione di terra e umidità, e unse gli occhi del cieco con l’argilla, dicendo: «Va’, lavati nella piscina di Sìloe (che si traduce ‘Inviato’). Egli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.»(Gv 9, 6-7) Ma, cosa ancora più importante, questo cieco riacquistò la vista con i suoi occhi spirituali, non solo con quelli fisici. Credeva in Gesù Cristo come Figlio di Dio e Salvatore del mondo, a vergogna di tutti i sapienti e i prudenti tra gli ebrei, che non credevano nel Signore nonostante la moltitudine dei Suoi miracoli, che testimoniavano chiaramente la Sua divina onnipotenza. Questa circostanza, ovvero l’incredulità dei dotti e nobili ebrei in Gesù Cristo come Dio-uomo, mi dà motivo di parlarvi brevemente della cecità spirituale, che è molto più pericolosa e più degna di pietà, e talvolta di lacrime, della cecità fisica. (altro…)

Il paralitico di Betzetà

Commento alla pericope evangelica della quarta domenica di Pasqua. (Giovanni 5, 1-15)
Dal Commento al Vangelo secondo Giovanni del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

1-4. Dopo queste cose era la festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. C’è a Gerusalemme, presso la Porta delle pecore, una piscina chiamata in ebraico Betzetà, che ha cinque portici, sotto i quali giaceva una moltitudine di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, che aspettavano il movimento delle acque. Infatti un angelo del Signore in certi momenti scendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo a entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua, guariva da qualsiasi malattia fosse affetto. (altro…)

Omelia sulle donne Mirofore

Di San Giovanni di Shangai e San Francisco

(Pronunciata a Shanghai nel 1936)

Quando Cristo fu condannato a morte da Pilato e portò la Sua croce al Golgota, molti Lo seguirono.

Tra Lui camminavano sia i nemici che i discepoli di Cristo . Tuttavia, la maggior parte di questi ultimi nascose la propria vicinanza a Cristo, e solo le donne piangevano e facevano lamenti apertamente per il loro Maestro. Pertanto, Cristo si rivolse solo a loro durante il Suo cammino verso il Golgota. (altro…)

L’incredulo Tommaso

Commento alla pericope evangelica della seconda domenica di Pasqua. (Giovanni 20, 19-31)
Dal Commento al Vangelo secondo Giovanni del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

19–23. La sera di quello stesso giorno, il primo giorno della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per paura dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!» Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli si rallegrarono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha inviato me, anch’io mando voi». Dopo aver detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi abbiate rimesso i peccati, sono stati rimessi; e a chi li riteniate, sono stati ritenuti.»
(altro…)

Messaggio per la Pasqua del 2025

“La tua Croce, o Signore,
è vita e risurrezione per il tuo popolo…”.
(Stikhira delle Lodi del Mattutino domenicale, tono pl. 2)

Cari Padri e Fratelli, figli nel Signore risorto,
Siamo giunti ancora una volta alla Pasqua ortodossa, alla gioia indescrivibile della Vita, della Luce e dell’Eternità. La certezza della Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo riempì di gioia immensa il cuore dei Suoi Discepoli e Apostoli. Questa grazia e questa gioia sono custodite nella nostra santa Chiesa e noi vi partecipiamo attraverso i santi Misteri e le virtù.
Ogni Domenica dell’anno ecclesiastico, sentiamo nel Vangelo del Mattutino lo stesso gioioso annuncio della Risurrezione, che le benedette donne Mirofore ricevettero dal santo Angelo. E come loro, ci affrettiamo “con timore e gioia grande” (Mt 38, 8) a trasformare la notizia della risurrezione in esperienza, cioè in un atteggiamento di vita nella pratica dentro di noi e con coloro che ci circondano. (altro…)

Piccola guida alla Confessione

Nella nostra sezione Biblioteca c’è un nuovo acquisto: la Piccola guida alla Confessione, una guida pratica al Sacramento della Penitenza.

Dall’ Introduzione:

Molto spesso mi sono trovato in una situazione particolare riguardo alla momento della Confessione; molti infatti si accostano al Sacramento della Penitenza senza essersi preparato in alcun modo. Alcuni, dopo qualche secondo passato senza proferire parola, chiedono che sia io a fare delle domande per capire quali peccati loro abbiano commesso. Questa cosa, che sarebbe perfettamente normale in un bambino o in un ragazzino che ancora non abbia preso del tutto coscienza di cosa sia un peccato e, di conseguenza, perché sia necessaria la confessione, non è affatto appropriata per chi abbia raggiunto un minimo di consapevolezza di sé. Ci si aspetta che una persona abbastanza grande debba avere la capacità di riflettere sulle proprie azioni, su ciò che è, e su quello che vorrebbe essere da un punto di vista spirituale. E questo dovrebbe valere, in varia misura, almeno dall’età di quattordici anni.

Questo libretto vuole essere soltanto un piccolo vademecum per affrontare in modo un po’ più consapevole la Confessione dei peccati, senza costringere il sacerdote a fare ogni volta una batteria di domande, che lui potrà fare, volendo, in caso di necessità.

Il libretto è articolato in due parti:
– la prima parte è una piccola guida in diciotto domande per aiutare il credente a fare un esame di coscienza prima di recarsi alla Confessione;
– la seconda parte è tratta da una famosa opera spirituale, I racconti di un pellegrino russo, e illustra abbastanza bene in forma narrativa quali siano i principali errori che facciamo nell’accostarci a questa pratica spirituale.

Da questo link è possibile scaricare la Piccola guida alla Confessione in versione libretto A5, in formato pdf.

Sul pentimento

Istruzione sulla domenica del figliol prodigo di Sant’Ignazio Brjančaninov

Amati fratelli! La Santa Chiesa, madre amorevole di tutti i suoi figli, che ha dato loro la vita per la salvezza, e si prende cura di sé per assicurare che i suoi figli non perdano la loro eredità, ovvero il Cielo, preparandoli per il completamento con successo del prossimo “podvig” [lotta] del Digiuno Quaresimale, ha ordinato che oggi leggiamo nella Divina Liturgia la parabola del nostro Signore Gesù Cristo sul figliol prodigo. (altro…)

Messaggio per il Natale 2024

“Cristo, piegando i Cieli,
volle venire ad abitare tutto intero nel Tuo grembo, o Purissima;
non poteva infatti sopportare di vedere l’opera delle Sue mani
tiranneggiata dall’ingannatore;
venne sotto forma di servo per liberare il genere umano” (Theotokion, 2-o Canone, Ode 6,
Mattutino di San Nicola, Mineo del 6 Dicembre)

Cari Padri e Fratelli nel Signore Incarnato, (altro…)

La parabola dei talenti

Commento alla pericope evangelica della sedicesima Domenica di Matteo. (Matteo 25, 14-30)
Dal Commento al Vangelo secondo Matteo del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

14-19 «Un uomo in procinto di partire, chiamò i propri servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti; a un altro due; a un altro uno: a ciascuno secondo la propria capacità, e partì. Senza perdere tempo, quello che aveva ricevuto cinque talenti trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo quello dei due talenti ne guadagnò altri due. Ma quello che ne aveva ricevuto uno solo andò a scavare in terra e nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo venne il padrone di quei servi e regola i conti con loro.» (altro…)

A Dio tutto è possibile

di San Giovanni Crisostomo

Che disse Cristo? “Quanto difficilmente i ricchi entreranno nel regno dei cieli!”, non per accusare le ricchezze, ma coloro che si lasciano dominare da esse. Se difficilmente vi entrerà il ricco, a maggior ragione l’avaro, perché se non dare i propri beni è di ostacolo al Regno, pensa quanto fuoco accumula l’impadronirsi dei beni altrui. Perché mai diceva che difficilmente un ricco entrerà nel Regno ai discepoli che erano poveri e non possedevano nulla? (altro…)

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