Il paralitico di Betzetà
Commento alla pericope evangelica della quarta domenica di Pasqua. (Giovanni 5, 1-15)
Dal Commento al Vangelo secondo Giovanni del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria
1-4. Dopo queste cose era la festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. C’è a Gerusalemme, presso la Porta delle pecore, una piscina chiamata in ebraico Betzetà, che ha cinque portici, sotto i quali giaceva una moltitudine di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, che aspettavano il movimento delle acque. Infatti un angelo del Signore in certi momenti scendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo a entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua, guariva da qualsiasi malattia fosse affetto. (altro…)
Omelia sulle donne Mirofore
Di San Giovanni di Shangai e San Francisco
(Pronunciata a Shanghai nel 1936)
Quando Cristo fu condannato a morte da Pilato e portò la Sua croce al Golgota, molti Lo seguirono.
Tra Lui camminavano sia i nemici che i discepoli di Cristo . Tuttavia, la maggior parte di questi ultimi nascose la propria vicinanza a Cristo, e solo le donne piangevano e facevano lamenti apertamente per il loro Maestro. Pertanto, Cristo si rivolse solo a loro durante il Suo cammino verso il Golgota. (altro…)
Messaggio per la Pasqua del 2025
“La tua Croce, o Signore,
è vita e risurrezione per il tuo popolo…”.
(Stikhira delle Lodi del Mattutino domenicale, tono pl. 2)
Cari Padri e Fratelli, figli nel Signore risorto,
Siamo giunti ancora una volta alla Pasqua ortodossa, alla gioia indescrivibile della Vita, della Luce e dell’Eternità. La certezza della Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo riempì di gioia immensa il cuore dei Suoi Discepoli e Apostoli. Questa grazia e questa gioia sono custodite nella nostra santa Chiesa e noi vi partecipiamo attraverso i santi Misteri e le virtù.
Ogni Domenica dell’anno ecclesiastico, sentiamo nel Vangelo del Mattutino lo stesso gioioso annuncio della Risurrezione, che le benedette donne Mirofore ricevettero dal santo Angelo. E come loro, ci affrettiamo “con timore e gioia grande” (Mt 38, 8) a trasformare la notizia della risurrezione in esperienza, cioè in un atteggiamento di vita nella pratica dentro di noi e con coloro che ci circondano. (altro…)
Piccola guida alla Confessione
Nella nostra sezione Biblioteca c’è un nuovo acquisto: la Piccola guida alla Confessione, una guida pratica al Sacramento della Penitenza.
Dall’ Introduzione:
Molto spesso mi sono trovato in una situazione particolare riguardo alla momento della Confessione; molti infatti si accostano al Sacramento della Penitenza senza essersi preparato in alcun modo. Alcuni, dopo qualche secondo passato senza proferire parola, chiedono che sia io a fare delle domande per capire quali peccati loro abbiano commesso. Questa cosa, che sarebbe perfettamente normale in un bambino o in un ragazzino che ancora non abbia preso del tutto coscienza di cosa sia un peccato e, di conseguenza, perché sia necessaria la confessione, non è affatto appropriata per chi abbia raggiunto un minimo di consapevolezza di sé. Ci si aspetta che una persona abbastanza grande debba avere la capacità di riflettere sulle proprie azioni, su ciò che è, e su quello che vorrebbe essere da un punto di vista spirituale. E questo dovrebbe valere, in varia misura, almeno dall’età di quattordici anni.
Questo libretto vuole essere soltanto un piccolo vademecum per affrontare in modo un po’ più consapevole la Confessione dei peccati, senza costringere il sacerdote a fare ogni volta una batteria di domande, che lui potrà fare, volendo, in caso di necessità.
Il libretto è articolato in due parti:
– la prima parte è una piccola guida in diciotto domande per aiutare il credente a fare un esame di coscienza prima di recarsi alla Confessione;
– la seconda parte è tratta da una famosa opera spirituale, I racconti di un pellegrino russo, e illustra abbastanza bene in forma narrativa quali siano i principali errori che facciamo nell’accostarci a questa pratica spirituale.
Da questo link è possibile scaricare la Piccola guida alla Confessione in versione libretto A5, in formato pdf.
Sul pentimento
Istruzione sulla domenica del figliol prodigo di Sant’Ignazio Brjančaninov
Amati fratelli! La Santa Chiesa, madre amorevole di tutti i suoi figli, che ha dato loro la vita per la salvezza, e si prende cura di sé per assicurare che i suoi figli non perdano la loro eredità, ovvero il Cielo, preparandoli per il completamento con successo del prossimo “podvig” [lotta] del Digiuno Quaresimale, ha ordinato che oggi leggiamo nella Divina Liturgia la parabola del nostro Signore Gesù Cristo sul figliol prodigo. (altro…)
Messaggio per il Natale 2024
“Cristo, piegando i Cieli,
volle venire ad abitare tutto intero nel Tuo grembo, o Purissima;
non poteva infatti sopportare di vedere l’opera delle Sue mani
tiranneggiata dall’ingannatore;
venne sotto forma di servo per liberare il genere umano” (Theotokion, 2-o Canone, Ode 6,
Mattutino di San Nicola, Mineo del 6 Dicembre)
Cari Padri e Fratelli nel Signore Incarnato, (altro…)
La parabola dei talenti
Commento alla pericope evangelica della sedicesima Domenica di Matteo. (Matteo 25, 14-30)
Dal Commento al Vangelo secondo Matteo del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria
14-19 «Un uomo in procinto di partire, chiamò i propri servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti; a un altro due; a un altro uno: a ciascuno secondo la propria capacità, e partì. Senza perdere tempo, quello che aveva ricevuto cinque talenti trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo quello dei due talenti ne guadagnò altri due. Ma quello che ne aveva ricevuto uno solo andò a scavare in terra e nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo venne il padrone di quei servi e regola i conti con loro.» (altro…)
A Dio tutto è possibile
Che disse Cristo? “Quanto difficilmente i ricchi entreranno nel regno dei cieli!”, non per accusare le ricchezze, ma coloro che si lasciano dominare da esse. Se difficilmente vi entrerà il ricco, a maggior ragione l’avaro, perché se non dare i propri beni è di ostacolo al Regno, pensa quanto fuoco accumula l’impadronirsi dei beni altrui. Perché mai diceva che difficilmente un ricco entrerà nel Regno ai discepoli che erano poveri e non possedevano nulla? (altro…)
Il riposo dell’anima
Il rimprovero di sé come terapia
† di Sua Eminenza, il Metropolita Cipriano di Oropos e Filì
(1935-2013)

Le afflizioni e le tentazioni sono indissolubilmente unite alla vita delle persone pie, poiché in esse si realizzano le parole del nostro Salvatore: «Nel mondo avrete afflizioni».
Tuttavia ciò che prolunga il dolore, lo trasforma in tristezza costante e in scoraggiamento, e che conduce finalmente l’uomo alla disperazione, provocandogli problemi psicologici incurabili sono l’auto-giustificazione e la mancanza di fede profonda nel fatto che tutto accade secondo la Provvidenza del nostro Dio, amico degli uomini. (altro…)
Obbedienza e libertà
† di Sua Eminenza, il Metropolita Cipriano di Oropos e Filì
(1935-2013)

I Santi Padri ci insegnano che l’autentica libertà umana è la libertà in Cristo.
Ma come si ottiene tale libertà? Quando l’uomo, mediante la sottomissione a Cristo, si libera dal proprio “Io” peccaminoso e malato; quando si pone all’obbedienza al Suo dolce giogo.
Nella vita monastica, questa obbedienza, dal punto di vista della libertà carismatica, è stata esaminata abbastanza approfonditamente e in un quadro molto più ampio della più ristretta nozione di obbedienza a un Anziano. (altro…)