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San Glicherio il Confessore

San Glicherio il Confessore

Memoria il 15 Giugno

San Glicherio nacque il 9 febbraio del 1891 ed ebbe al battesimo il nome del Santo Megalomartire Giorgio. Suo padre morì poco dopo la sua nascita e così egli rimase orfano all’età di soli sette anni. Ebbe fin da giovanissimo una propensione alla preghiera e alla vita di ascesi, e questo lo condusse naturalmente alla vita monastica. Si pose sotto l’obbedienza dell’Igumeno Teofilo, abate dell’antico monastero di Cetățuia. La vigilia di Natale del 1916, fu tonsurato monaco con il nome di Glicherio, che in greco significa “colui che è dolce”. L’obbedienza del nuovo monaco Glicherio consisteva nel lavorare in cucina, preparare da mangiare per gli altri monaci e custodire il fuoco. Adempiendo a questo, si preoccupava anche di non perdere le funzioni religiose. Il monaco Glicherio fu ordinato diacono nel gennaio 1918 e sacerdote due anni dopo. Proseguì le sue varie obbedienze monastiche e in seguito fu nominato abate dello skit della Protezione della Tuttasanta a Neamț, dove fu raggiunto dal suo compagno di ascesi, lo ierodiacono David.

L’introduzione del nuovo calendario da parte della Chiesa romena nel 1924 causò scompiglio in tutta la Romania. Quell’anno, il 1° ottobre sul calendario ecclesiastico divenne il 14 ottobre. Ciò fu aggravato dal fatto che, due anni dopo, la Chiesa romena cercò di iniziare a calcolare anche la data della Pasqua secondo il nuovo calendario. I Padri dello skit di Pokrov avevano studiato attentamente la questione del calendario. Rifiutando sia le pressioni che le promesse di gloria terrena, i padri Glicherio e David fuggirono sulle montagne per poter celebrare i Divini Offici secondo il calendario della Chiesa. Padre Glicherio era turbato dal pensiero di poter commettere un errore, considerando che i vescovi e gli intellettuali della Chiesa avevano accettato l’innovazione. Una notte si vide in una visione mentre nuotava da solo contro onde enormi. Mentre iniziava a disperare, vide Cristo venire verso di lui, camminando sulle acque. Come aveva fatto un tempo con San Pietro nel Mare di Galilea, Cristo lo sollevò, traendolo fuori dall’acqua e dalla sua disperazione.

Nel 1927 i due padri si recarono al Monte Athos dove ricevettero la tonsura del Grande Abito. Al loro ritorno in Romania, si stabilirono nuovamente nella loro piccola capanna, circondati dagli altri monaci che avevano radunato.

Nella Grande Festa della Teofania del 1929, la persecuzione dei Padri iniziò sul serio quando furono denunciati dal parroco locale del Nuovo Calendario. Di conseguenza, la polizia fece irruzione nelle capanne e arrestò i due padri. Sebbene fossero stati rilasciati da un giudice, lo stesso parroco li accusò di essere “nemici dello Stato” più tardi quello stesso anno. Questo stesso parroco si unì alla polizia nel saccheggio della cappella. A seguito della sua falsa accusa, Padre Glicherio trascorse tre mesi in prigione, e fu anche gravemente torturato. Dopo il rilascio dalla prigione, i tribunali negarono a Padre Glicherio il permesso di tornare al suo skit. Dovette vivere in clandestinità, anche a motivo delle frequenti incursioni della polizia. Durante questo periodo ricevette aiuto e rifugio da pii cristiani ortodossi, che non vedevano di buon occhio le innovazioni della Chiesa romena, ormai asservita allo Stato.

L’anno successivo, padre Glicherio si recò a Gerusalemme, dove celebrò la liturgia in molte chiese. A Pasqua prestò servizio con l’arcivescovo Anastassij, ​​che in seguito divenne Primo Ierarca della Chiesa Russa all’Estero. Cercò aiuto presso il Patriarca di Gerusalemme per i cristiani ortodossi di vecchio calendario in Romania; ma il Patriarca, pur simpatizzando con i cristiani romeni perseguitati, non volle provocare un incidente diplomatico con la Chiesa di Stato. Fu un periodo importante per i cristiani ortodossi tradizionali della Romania. Una nuova chiesa fu costruita a Rădășeni e altre nei distretti limitrofi. Padre Glicherio stava servendo in questa chiesa durante la festa degli Apostoli Pietro e Paolo quando subì un’aggressione e un brutale pestaggio da parte della polizia. I suoi parrocchiani lo salvarono e lo nascosero, curandogli le ferite. Durante questo periodo di persecuzione, Padre Glicherio insegnò ai suoi fedeli a non ricambiare il male con il male, ma a dimostrare il loro timore di Dio con un comportamento pacifico.

Nel 1936, padre Glicherio si recò alla Montagna Sacra per cercare un vescovo di vecchio calendario che lo accompagnasse in Romania, ma non ebbe successo. Al suo ritorno, benedisse i siti per nuove chiese, ma il crescente numero di cristiani ortodossi vecchiocalendaristi provocò reazioni di odio da parte di alcuni sacerdoti di nuovo calendario. Padre Glicherio fu da loro accusato per essere sia comunista che membro del movimento fascista della Guardia di Ferro. Quest’ultimo era un crimine che poteva prevedere la condanna a morte; così, nel 1939, fu arrestato e condannato Padre Glicherio fu imprigionato in un campo con un’altra ottantina di prigionieri che avrebbero dovuto essere fucilati in due gruppi di quaranta. Padre Glicherio fu assegnato al secondo gruppo. Dopo aver udito gli spari e le urla dei primi quaranta che venivano uccisi, scominciò a prepararsi alla morte con la preghiera, e così fece fare agli altri prigionieri che attendevano con lui la fine. Tuttavia, mentre pregava, a Padre Glicherio fu rivelato che tutte le loro vite sarebbero state risparmiate, e così avvenne. Poco prima dell’esecuzione programmata del secondo gruppo, il governo decise che i prigionieri sarebbero stati rilasciati.

Ciononostante, la persecuzione dei cristiani ortodossi rumeni tradizionali continuò. Nel 1941, Padre Glicherio fu costretto a fuggire di nuovo e si nascose nelle foreste vicino al villaggio di Slătioara, dove lui e padre David ricevettero aiuto dagli abitanti del villaggio. Fu qui che cominciò lka costruzione del Monastero della Trasfigurazione.

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, iniziarono i lavori di ricostruzione delle chiese distrutte dalle persecuzioni prebelliche. Tuttavia, la Chiesa romena di vecchio calendario era ancora senza un vescovo. Non era possibile invitare vescovi dall’estero, a causa del pericolo che questo poteva comportare in quel periodo. Questa situazione non poteva continuare; così il clero di vecchio calendario si rivolse al vescovo Galaction, un rispettato vescovo romeno dei nuovo calendario, noto per la sua profonda fede e il suo amore per l’Ortodossia tradizionale. Il vescovo Galaction fu convinto a unirsi e a guidare la Chiesa dei veri cristiani ortodossi di Romania. Il 21 maggio 1955, il vescovo Galaction giunse al Monastero della Trasfigurazione, appena terminato, e fu accolto dai padri Glicherio e David, che tanto avevano sofferto per la fede . Il vescovo Galaction fu costretto dalle autorità a lasciare il monastero poco dopo, ma durante l’esilio consacrò i vescovi Evloghie, Meftodie e Glicherio. Il giorno dopo la sua consacrazione, il vescovo Glicherio tornò al Monastero della Trasfigurazione a Slătioara, da lui stesso fondato. Vi rimase fino alla sua morte, avvenuta il 15/28 giugno 1985.


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