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Omelia sul radioso giorno di Pasqua

di San Giovanni di Kronstadt

San Giovanni di Kronstadt

Io sono il primo e l’ultimo; Io sono il vivente, ed ero morto, ed ecco, sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’inferno. (Ap 1, 17-18)
Queste cose dice il Santo, il Veridico, Colui che detiene la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre. (Ap 3, 7)
Io mi rallegro insieme a voi tutti per la luminosa Resurrezione di Cristo e nell’occorrenza di un tale grande e santo giorno vorrei parlare a voi, cari fratelli e sorelle, di queste parole della Sacra Scrittura; e se vi chiamo cari è perché davvero siete cari al nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha redenti ad un prezzo infinitamente prezioso, quello del suo purissimo sangue, sparso sulla croce per la nostra salvezza. Ricordate questo e non dimenticate; non dimenticate da cosa siete stati redenti a un tal caro prezzo: dal peccato, dalla maledizione e dalla morte, sia temporale che eterna. Guardatevi con tutte le forze dal peccato, che ha causato tali sventure nel mondo e che anche ora provoca ogni genere di sventura. E così, io ripeto: Cristo è risorto! È veramente risorto!
Vorrei spiegare a voi le parole dell’Apocalisse dell’apostolo ed evangelista Giovanni il Teologo, che ho citato all’inizio: io sono il primo e l’ultimo; io sono il vivente, ed ero morto, ed ecco, sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’inferno. Con queste parole potenti il Signore ci indica che Egli è l’Inoriginato e Onnipotente Creatore di tutte le cose visibili e delle invisibili, ovvero del mondo angelico; che tutta la creazione ha ricevuto il suo inizio da Lui, anche lo stesso Lucifero, gettato giù dal cielo e divenuto Satana e il diavolo, il capo degli angeli caduti, che osò opporsi a Dio ed entrare in lotta con il suo Creatore introducendo il peccato e la morte nel mondo di Dio. Dice il Signore: Io sono il primo e l’ultimo; da me tutti gli spiriti creati hanno ricevuto il loro inizio – gli angeli e i demoni, che prima erano spiriti buoni e santi; per tramite della mia parola cielo e la terra e tutto il genere umano furono chiamati all’esistenza e furono date le leggi dell’esistenza e della vita; da me sono e saranno compiute tutte le nascite delle creature e per me sarà la fine del cielo e della terra e di tutte le creature terrene; per me sarà l’universale resurrezione e il giudizio di tutti; per me saranno vinti e sottomessi tutti i miei nemici e tutto il regno di satana; da Me sarà distrutto e annientato l’ultimo nemico, la morte.
L’Apocalisse dell’Apostolo Giovanni è l’ultimo libro della Sacra Scrittura, mentre il primo libro è la Genesi del mondo e della razza umana, scritta per ispirazione dello Spirito Santo dal Profeta Mosè. Il Signore così ci dice che per mezzo di lui il mondo e il corso della sua esistenza ha avuto inizio, e per mezzo di lui anche seguirà la fine del mondo visibile, come è dettagliatamente esposto nell’Apocalisse, che parla anche della battaglia finale del serpente, o Satana, con l’Agnello , che fu sgozzato e assaggiò la morte per la salvezza del mondo. Perciò il Signore dice a Giovanni: “Io sono il primo e l’ultimo”, cioè tutto ciò che per mezzo mio ha ricevuto il suo inizio, per mezzo mio finirà; per mezzo mio avrà fine il mondo, avrà fine il regno di Satana e avrà inizio il suo tormento eterno, alla fine della battaglia del bene contro il male – la fine della morte, la fine del morire – e per mezzo mio la giustizia regnerà. Da Me il bene e il male riceveranno la giusta ricompensa; i peccatori impenitenti andranno al tormento eterno, e i giusti alla vita eterna. Ecco, io vengo presto; e con me è la mia mercede, per dare a ciascuno secondo le sua opera (Ap. 22, 12), dice il Signore molte volte nell’Apocalisse.
Indicando che sopportò la morte per noi, e che senza dubbio la resurrezione generale sarà per mezzo di Lui, il Vincitore della morte, Egli dice: “Io ero morto, ma ecco, sono vivo per i secoli dei secoli, amen”; e anche voi vivrete per sempre. Questo è il significato delle parole del Risorto: Io sono il primo e l’ultimo; io sono il Vivente ed ero morto per te, per la tua redenzione dalla morte, ed io, vale a dire, ho vinto la tua morte con la mia morte innocente per amor tuo, ed ecco, io siedo anche per sempre con il Padre mio sul Suo trono. Non ero separato da Lui, anche se ero sulla terra a compiere la mia grande opera per voi, che siete soggetti al peccato e alla morte. Pertanto operate anche voi, miei discepoli, e lottate contro il peccato per compiere il bene, e dove io sono, nel Regno eterno, lì sarà anche il mio servo.
Importanti sono anche le parole del Signore: tengo le chiavi della morte e dell’inferno; e, in un altro luogo nello stesso libro: queste cose dice il Santo, il Veridico, Colui che detiene la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre. Proprio come i conquistatori delle città nei tempi antichi, che, come segno della loro vittoria, prendevano le chiavi delle porte della città ed entravano trionfalmente nella città conquistata, così anche il nostro Signore, dopo aver conquistato l’inferno e la morte per noi, con la sua morte, come Vincitore prese da Satana le chiavi con cui aveva governato per intere migliaia d’anni, le chiavi dell’inferno e della morte, e distrusse l’inferno, luogo di vincoli eterni per i nati dalla terra, e liberò i suoi eterni prigionieri e li condusse fuori verso la luce del Regno dei Cieli.

(trad. di p. Daniele Marletta,  tratto da LUCE VITA n 10)


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