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Commento alla pericope evangelica della seconda Domenica di Matteo.
Dal Commento al Vangelo secondo Matteo del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

Mt 4, 18-19. Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone detto Pietro e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori; e disse loro. Questi due erano stati discepoli di Giovanni, e mentre Giovanni era ancora in vita si erano avvicinati a Cristo. Ma quando videro Giovanni arrestato, tornarono di nuovo alla loro pesca, e così Cristo viene a pesca di loro, e dice: (altro…)

«Chi confesserà in me davanti agli uomini»

Commento alla pericope evangelica della prima Domenica di Matteo.
Dal Commento al Vangelo secondo Matteo del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria

Mt 10,32-33. Chi confesserà in me davanti agli uomini, anch’io lo confesserò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Li esorta a testimoniare fino al martirio. Perché credere solo all’interno della propria anima non è sufficiente; Desidera anche la fede confessata con la lingua. Non ha detto: “Chi confesserà me”, ma “in me”, cioè nella mia forza. Perché chi gli rende la confessione è così aiutato dalla grazia che viene dall’alto. Ma in quanto a colui che nega, Cristo non ha detto “in me”, ma “chi mi rinnegherà”, mostrando che nega perché non ha l’aiuto dall’alto. Perciò chiunque confessa che Cristo è Dio, troverà Cristo che confessa di sé al Padre, che è un vero servo. Ma quelli che negano sentiranno le parole: “Non vi conosco”. (altro…)

Omelia sulla Pentecoste

dell’arcivescovo Teofan di Poltava ( +1940)

Icona della Pentecoste

Dobbiamo considerare la discesa dello Spirito Santo non solo come un miracolo che ha glorificato la Chiesa apostolica, ma come un evento inscindibilmente unito al problema della nostra salvezza. La Festa di oggi non è semplicemente il ricordo di un evento passato, ma la continuazione della preparazione apostolica per ricevere lo Spirito, respirando dove Egli vuole senza fine. Invochiamo in preghiera il Consolatore, lo Spirito della Verità, affinché venga a noi, come lo Spirito scese una volta sui Santi Apostoli. Ma affinché la nostra preghiera abbia successo, dobbiamo sapere che cosa stiamo effettivamente per chiedere. (altro…)

San Pacomio il Grande

Memoria il 15 Maggio

San Pacomio, detto il Grande, nacque in Egitto, da genitori pagani, sul finire del III secolo. Inizialmente divenne soldato, ma presto le virtù che aveva ammirato nei Cristiani lo condussero alla fede e divenne così discepolo di un eremita di nome Palamone.

Dopo dieci anni di lotte ascetiche, San Pacomio si addentrò nel deserto e si fermò presso le rovine di quello che era stato il villaggio di Tabennisi. Qui udì una voce che gli ordinava di fondare in quel luogo un monastero. Il Santo ne parlò col suo anziano, ed entrambi giunsero alla conclusione che quelle parole erano un comando di Dio. (altro…)

Omelia per l’Ascensione del Signore

del p. Michail Pomazanskij


Difficile evitare il sentimento di tristezza ora che è giunta l’apodosi della Pasqua e non si canta più «Cristo è risorto». Però, nel giorno della festa dell’Ascensione del Signore, la Chiesa ci chiama alla gioia: proprio come una madre che cerca di suscitare un sorriso nel suo bambino ferito sorridendo. (altro…)

«Per un giudizio sono venuto in questo mondo»

Omelia di San Filarete di New York per la Domenica del cieco nato.

Oggi abbiamo ascoltato nella Divina Liturgia il racconto del Santo Evangelista Giovanni il Teologo sulla guarigione, da parte di Gesù Cristo, dell’uomo nato cieco, che cioè non aveva mai visto nulla prima. È caratteristico che, alla fine di questo racconto evangelico, il Signore abbia detto: «Io sono venuto in questo mondo per il giudizio, perché vedano quelli che non vedono; e perché quelli che vedono diventino ciechi» (Gv 9, 39). E i suoi nemici infedeli, gli scribi e i farisei, probabilmente con ironia e scherno, gli chiesero: «Siamo ciechi anche noi?» (Gv 9, 40). E ricevettero una risposta, poiché disse loro il Signore: «Se foste ciechi, non avreste peccato» (Gv 9, 41), perché se uno non sa e non vede, non può trasgredire consapevolmente e non pecca così tanto. Anche se commette un errore, il Signore stesso non lo trova un peccato, se la persona non sapeva di peccare. Per questo il Signore disse: «Se foste ciechi, non avreste peccato, ma poiché dite “noi vediamo”, allora il vostro peccato rimane» (Gv 9, 41). (altro…)

Omelia per la Domenica della Samaritana

Omelia sulla Domenica della Samaritana, di San Filarete di New York

La Chiesa chiama la domenica di domani [quella odierna per chi legge ndr] la “Domenica della Samaritana”, cioè della donna samaritana, perché nella Divina Liturgia la narrazione evangelica ci dice di come il nostro Signore Gesù Cristo parlò al pozzo di Giacobbe con una donna samaritana, volgendola alla luce [della verità] e verso una vita buona e pia. In questa commovente narrazione noi possiamo soprattutto vedere una lezione per noi su quanto dovremmo essere prudenti nel giudicare il nostro prossimo e per evitare ogni giudizio di condanna su di loro, ricordando ciò che il Vangelo ci dice. (altro…)

Omelia sulla guarigione del paralitico e il Battesimo

di San Cromazio di Aquileia

1. Quando il Signore e il Salvatore nostro venne a Gerusalemme, come avete udito, carissimi, nella presente lettura, vi trovò una piscina con cinque porticati, chiamata in ebraico Betzetà [1]. Ebbene quella piscina era una perfetta immagine del battesimo che doveva ancora venire. Ma quanto differisce l’immagine dalla realtà, tanto differisce la grazia di quella piscina dalla grazia del battesimo salutare. (altro…)

Fedeli alla Verità

Omelia sulla III Domenica di Pasqua (Domenica delle Mirofore) del Metropolita Filarete di New York, di santa memoria


Oggi, come sapete, la Santa Chiesa Ortodossa glorifica le sante donne mirofore, motivo per cui proprio questa domenica è chiamata la “Domenica delle Mirofore”.

Già ieri abbiamo parlato di come le Mirofore fossero, in sostanza, le prime annunciatrici della risurrezione di Cristo e, in un certo senso, come disse un santo Ierarca russo, apostole degli stessi apostoli. (altro…)

San Macario di Corinto

Memoria il 17 di Aprile

San Macario nacque a Corinto nel 1731, da pii genitori della famosa famiglia Notaras di Costantinopoli, e ricevette al Battesimo il nome di Michele. Il suo maestro a Cefalonia si chiamava Eustazio. Il giovane Michele era molto zelante per la vita solitaria, così lasciò in segreto la casa dei suoi genitori e andò al Monastero della Grande Grotta nel Peloponneso da cui suo padre lo fece tornare con la forza. Tornato a casa, si dedicò principalmente allo studio delle Divine Scritture e di scritti spirituali. (altro…)

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