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Domenica del Figlio Prodigo

30 Gennaio / 12 Febbraio 2023
Domenica del figlio prodigo (qui un’omelia)
I Tre Santi Ierarchi: Basilio il Grande, Gregorio il Teologo, Giovanni Crisostomo
Santo Ieromartire Ippolito di Roma e i suoi compagni
Santo Martire Teofilo il giovane
Santo Neomartire Teodoro di Mitilene
Tono secondo

Evangelo Mattutino II (Mc 16, 1-8)

Prochimeno
Venga la tua misericordia, Signore, su di noi, così come in te abbiamo sperato.
Esultate, giusti, nel Signore, ai retti si addice la lode. (Ps 32, 22. 1)

Lettura della prima epistola di Paolo ai Corinti (6, 12-20)
Fratelli, tutto mi è lecito ma non tutto giova; tutto mi è lecito, ma io non sarò dominato da alcuno. Il cibo è per il ventre e il ventre per i cibi, ma Dio distruggerà questo e quelli! Il corpo non è per l’immoralità, bensì per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio ha risuscitato il Signore e risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di prostituta? No! Non sapete che chi si unisce a una prostituta forma un corpo solo? Saranno – dice – i due in una sola carne. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite l’immoralità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del corpo; ma chi si dà all’immoralità pecca nel proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è tempio del Santo Spirito che è in voi, che avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a prezzo! Glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che sono di Dio.

Alleluia
Il Dio che mi dà le vendette e sotto di me ha sottomesso i popoli,
è lui che fa grandi le salvezze del suo re e fa misericordia al suo popolo. (Ps 17, 48. 51)

Evangelo
secondo Luca (15, 11-32)
Disse il Signore questa parabola: «Un uomo aveva due figli, e il minore di essi disse a suo padre: “Padre, dammi la parte dei beni, che mi tocca”. Ed egli fece tra loro le parti delle facoltà. E di lì a pochi giorni, messo il tutto insieme, il figlio minore se ne andò in un paese lontano, e ivi dissipò tutto il suo nella dissipazione. E dato che ebbe fondo a ogni cosa, ci fu una gran carestia in quel paese, ed egli cominciò a mancare del necessario.
E andò, e si stabilì presso di uno dei cittadini di quel paese; il quale lo mandò alla sua villa a fare il guardiano dei porci. E avrebbe voluto riempirsi il ventre delle ghiande che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava.
Rientrato però in sé stesso, disse: “Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza; e io qui mi muoio di fame! Mi alzerò, e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro del cielo, e contro di te, non sono ornai degno di esser chiamato tuo figlio: trattami come uno de’ tuoi salariati.”
E alzatosi andò da suo padre. E mentre egli era ancora lontano, suo padre lo scorse, e si mosse a pietà, egli corse incontro, e gli gettò le braccia il collo, e lo baciò. E il figlio disse: “Padre, ho peccato contro del cielo, e contro di te: non sono più degno di esser chiamato tuo figlio”.
E il padre disse ai suoi servi: “Presto cavate fuori la veste più preziosa, e mettetegliela indosso, e ponetegli al dito l’anello, e i calzari ai piedi; e portate il vitello grasso, e uccidetelo; e si mangi, e si banchetti: Perché questo mio figlio era morto, ed è risuscitato; si era perduto, ed è stato ritrovato.” E cominciarono a banchettare.
Or il figlio maggiore era nei campi, e al ritorno, avvicinandosi a casa, sentì la musica e i balli. E chiamò uno dei servi, e gli domandò che cosa fosse.
E quegli rispose: “È tornato tuo fratello, e tuo padre ha ucciso il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano.”
Ed egli andò in collera, e non voleva entrare. Il padre dunque uscì fuori, e cominciò a pregarlo. Ma quegli rispose, e disse a suo padre: “Sono già tanti anni, che io ti servo, e non ho mai trasgredito un tuo comando, e non mi hai dato mai un capretto, che me lo godessi coi miei amici. Ora però che è venuto questo tuo figlio, che ha divorato il suo con le meretrici, hai ucciso per lui il vitello grasso.”
Ma il padre gli disse: Figlio, tu sei sempre con me, e tutto quello che è mio è tuo: Ma era giusto banchettare, e far festa, perché questo tuo fratello era morto, ed è risuscitato, si era perduto, ed è stato ritrovato”.»


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