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Ventunesima Domenica dopo Pentecoste

1 / 14 Novembre 2021
Quinta Domenica di Luca (XXI domenica dopo Pentecoste)
Tono quarto
Santi Nuovi Ierarchi: San Fozio il Grande, San Gregorio Palamas e San Marco d’Efeso

 

Evangelo Mattutino X (Giovanni 21, 1-14)

Prochimeno
Come sono grandi le tue opere, Signore! Tutto hai fatto con sapienza.
Benedici, anima mia, il Signore. Signore Dio mio, ti sei grandemente esaltato! (Ps 103, 24. 1)

Lettura dell’epistola di Paolo ai Galati (2, 16-20)
Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma solo in forza della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo, per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge, poiché per le opere della Legge non sarà giustificato nessun mortale. Se poi, cercando di essere giustificati in Cristo, siamo trovati peccatori anche noi, Cristo sarebbe ministro del peccato? No! Se infatti io costruisco di nuovo ciò che distrussi, mi dimostro trasgressore. Io, infatti, attraverso la legge morii alla Legge, onde vivere per Dio. Sono stato crocifisso insieme a Cristo; vivo, però non più io, ma vive in me Cristo. La vita che ora io vivo nella carne, la vivo nella fede, quella nel Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

Alleluia
Avanza, trionfa e regna per la verità, la mitezza e la giustizia; e ti guiderà mirabilmente la tua destra.
Hai amato la giustizia e odiato l’iniquità: per questo ti ha unto, o Dio, il tuo Dio con olio di esultanza più dei tuoi compagni. (Ps 44, 5. 8)

Evangelo

secondo Luca (16, 19-31)
Disse il Signore: “C’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e bisso e ogni giorno faceva splendide feste. Un povero, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, e desiderava sfamarsi con quanto cadeva dalla tavola del ricco: ma solo i cani venivano a leccargli le ferite. Avvenne poi che il povero morì e fu portato dagli angeli nel grembo di Abramo. Morì anche il ricco, e fu sepolto; e alzando nell’Ade i suoi occhi, trovandosi tra tormenti, da lontano vide Abramo e Lazzaro in grembo a lui. E gridando disse: Padre! Abramo! Abbi pietà di me e manda Lazzaro perché immerga la punta del suo dito nell’acqua e mi rinfreschi la lingua, perché sono tormentato da questa fiamma! Gli disse Abramo: Figlio! Ricorda che hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita, e parimenti Lazzaro i mali. Ma ora lui qui è consolato e tu invece sei tormentato. E in tutte queste cose tra noi e voi è stato posto un grande abisso; chi di qua vuole passare da voi, non può, e chi da voi vuole attraversare di qua, non può. Allora disse: Ti prego, padre! Mandalo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli: li scongiuri che non vengano anch’essi in questo luogo di tormento. Gli dice Abramo: Hanno Mosè e i profeti; li ascoltino! Egli disse: No, padre Abramo! Ma se qualcuno viene a loro dai morti, si convertiranno. Gli rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno convincere neppure se qualcuno risorge dai morti”.


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