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Diciannovesima Domenica dopo Pentecoste

18 / 31 Ottobre 2021

Diciannovesima Domenica dopo Pentecoste
Tono secondo
Santo Apostolo Luca

Evangelo Mattutino VIII (Gv 20, 11-18)

APOSTOLOS

della Domenica:

Prochimeno
Mia forza e mio inno è il Signore e si è fatto mia salvezza.
Mi ha castigato e castigato il Signore, ma alla morte non mi ha consegnato. (Ps 117, 14. 18)

Lettura della seconda epistola di Paolo ai Corinti (11, 31 – 12, 9)
Fratelli, Dio, Padre del Signore Gesù – sia benedetto nei secoli – sa che non mentisco. A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città di Damasco, volendomi catturare; ma da una finestra fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii dalle sue mani. Bisogna vantarsi, ma non mi giova; verrò allora alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (non so se col corpo, non so se fuori del corpo: lo sa Dio) fu rapito fino al terzo cielo. E so che quell’uomo (non so se nel corpo o fuori del corpo: lo sa Dio) fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che un uomo non può dire. Di lui mi vanterò, di me invece non mi darò vanto, se non delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi la verità; ma evito di farlo, affinché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me. E perché non insuperbisca per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana che mi schiaffeggi, perché non insuperbisca. Tre volte ho pregato il Signore che si allontanasse da me. Mi rispose: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza si completa nella debolezza”. Molto volentieri mi vanterò quindi ancor più delle mie debolezze, perché su di me si impianti la potenza di Cristo.

Alleluia
Ti ascolti il Signore nel giorno della tribolazione, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
Signore, salva il re ed esaudisci nel giorno in cui ti invochiamo. (Ps 19, 2. 10)

di San Luca:

Prochimeno

Per tutta la terra è uscito il suo suono e sino ai confini del mondo le sue parole.
I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani. (Ps 18, 5. 2)

Lettura dell’epistola di Paolo ai Colossesi (4, 5-18)
Fratelli, comportatevi saggiamente con quelli di fuori, cogliendo ogni occasione. Il vostro parlare sia sempre gentile e salato, in modo da saper come rispondere a ciascuno. Su quanto mi riguarda v’informerà Tìchico, diletto fratello, fedele ministero e mio compagno nel servizio del Signore. Ve lo mando perché io conosca la vostra situazione e perché consoli i vostri cuori, insieme con Onèsimo, fedele e diletto fratello, fedele e diletto fratello, che è dei vostri: v’informeranno di tutte le cose di qua. Vi salutano Aristarco, mio compagno di prigionia, e Marco, cugino di Bàrnaba – riguardo al quale riceveste istruzioni; se venisse da voi, accoglietelo – e Gesù detto Giusto. Di quelli che vengono dalla circoncisione, questi soli collaborarono con me al regno di Dio: sono stati la mia consolazione. Vi saluta Èpafra, vostro concittadino, servo di Cristo; lotta continuamente per voi nelle sue preghiere affinché stiate saldi, perfetti e dediti a tutti i voleri di Dio. Infatti attesto che si preoccupa molto di voi, di quelli di Laodicea e di Ierapoli. Vi salutano Luca, il caro medico, e Dhimà. Salutate i fratelli di Laodicea, Ninfas con la Chiesa che si raduna in casa sua. Quando avrete letto questa lettera, fatela leggere anche nella Chiesa di Laodicea; anche voi leggete quella che riceverete da Laodicea. Dite ad Archippo: Bada di compiere bene il ministero che hai ricevuto nel Signore.
Il saluto è di mano mia, di Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi. Amin.

Alleluia
Confesseranno i cieli le tue meraviglie, Signore, e la tua verità nella chiesa dei santi.
Dio è glorificato nella chiesa dei santi; è grande e terribile su tutti quelli che lo circondano. (Ps 88, 6. 8)

 

EVANGELO per la festa di San Luca

secondo Luca (10, 16-21)
Disse il Signore  ai suoi discepoli: “Chi ascolta voi, ascolta me; chi respinge voi, respinge me; chi mi respinge, respinge Colui che mi ha mandato”. I settantadue allora tornarono con gioia, dicendo: “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli allora disse: “Ho visto il Satana che cadeva come folgore dal cielo. Ecco, vi ho dato il potere di camminare su serpenti e scorpioni e su ogni potenza del nemico. Nulla vi potrà far danno. Non rallegratevi però perché gli spiriti si sottomettono a voi, rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. In quell’ora Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, così a te è piaciuto!”

 


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